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Il fronte del no

Ponte, ex sindaco Accorinti: «E' un pericoloso obbrobrio e la nostra protesta non si ferma»

Il leader del movimento No Ponte combatte da decenni la sua battaglia e annuncia una nuova manifestazione

Redazione La Sicilia

30 Ottobre 2025, 12:38

Ponte, ex sindaco Accorinti: «E' un pericoloso obbrobrio e la nostra protesta non si ferma»

«A Messina abbiamo mille problemi: la disoccupazione, la crisi economica, i collegamenti, ma per nessuno di questi ho mai visto la mobilitazione che vedo contro il Ponte sullo Stretto». Renato Accorinti, ex sindaco di Messina e leader del movimento No Ponte, combatte da decenni la sua battaglia contro quello che definisce un «pericoloso obbrobrio».
«Sempre in modo non violento, ma con fermezza», spiega prima della conferenza stampa in cui annuncerà l’ennesima manifestazione prevista per il 29 novembre

È di ieri la sentenza della Corte dei Conti che mette una importante ipoteca sul Ponte. «Sì e la Meloni e Salvini, come sempre, quando qualcuno gli dà torto usano toni inaccettabili, non sopportano i contrappesi nella democrazia», commenta.

«Noi comunque andiamo avanti - annuncia - Abbiamo chiesto ai segretari dei partiti di opposizione e ai sindacati di venire a Messina il 29 novembre. Bonelli ci sarà, col Pd sto parlando e potrebbe venire anche il segretario della Cgil Landini. Non stiamo discutendo di un problema locale, ma nazionale: pensiamo soltanto ai rischi di infiltrazioni criminali. Mai tanti soldi sono stati messi in un appalto. Le indagini della Dia parlano chiaro, il Ponte fa gola a tutti».

«Non abbiamo preclusioni ideologiche - ci tiene a precisare Accorinti - e in questi anni abbiamo fatto un lavoro capillare di informazione diffondendo studi geologici, scientifici. Lo Stretto, per cui abbiamo chiesto all’Unesco la dichiarazione di patrimonio dell’umanità, è un luogo sacro di bellezza incredibile, ci sono già zone protette speciali e basta pensare che per costruire una tettoia serve il parere della Sovrintendenza».

«Non a caso l’Ue aveva bocciato l’opera - aggiunge - perché avrebbe un impatto devastante sulle migrazioni degli uccelli che dall’Africa si spostano verso il nord Europa. Per non parlare dei rischi geologici. Scienziati come il geologo del Cnr Mario Tozzi dicono chiaramente che c'è una faglia attiva. Cioè il ripetersi di un terremoto come quello del 1908 non è così remoto».

L’ex sindaco mette in dubbio anche che il Ponte possa essere per la Sicilia volano di sviluppo. «Il Sud ha problemi enormi - dice - ma il Ponte non li risolverebbe. La Calabria è già unita al resto d’Italia ma resta la regione più povera d’Europa. I bisogni sono altri: le strade, le ferrovie, la messa in sicurezza del territorio. Manca tutto». E se e il progetto dovesse andare avanti? «Saremo ogni giorno in modo pacifico davanti ai cantieri - risponde - E abbiamo pronti una marea di ricorsi contro le espropriazioni oltre a un esposto già presentato alla Procura di Roma». «Noi certo non ci fermeremo», conclude.