Tremestieri
Plesso di via delle Sciare dell’Istituto “De Amicis”: la riapertura resta un miraggio
La preside Palmieri: «Da giugno 2024 siamo costretti a peregrinare in cerca di aule. E intanto di lavori non si parla ancora»
Un anno di disagio, nove classi costrette a peregrinare tra diversi plessi e l'ombra lunga di un progetto Pnrr da 5 milioni di euro che, per ora, sembra aver prodotto solo la chiusura e lo smantellamento di una scuola. È la situazione critica del plesso di via Sciare, a Tremestieri, la cui riapertura è legata a lavori di ristrutturazione mai partiti, nonostante l'imminente scadenza del bando a giugno.
A raccontare l'amara vicenda è la dirigente scolastica Tiziana Anna Palmieri, dell'Istituto comprensivo "E. De Amicis". «A giugno 2024 - spiega la dirigente - mi è stato comunicato che il plesso di via delle Sciare sarebbe stato interessato da lavori di ristrutturazione con fondi Pnrr. Ci hanno chiesto di sgomberarlo dagli arredi. Lo abbiamo fatto».
Inizia così un'odissea logistica che ha visto la scuola e le famiglie affrontare notevoli sacrifici. Oltre allo sgombero degli arredi, sono stati rimossi persino i condizionatori funzionanti. Nel frattempo, le nove classi interessate sono state dislocate e continuano a "girare tra un plesso e l'altro", in una situazione di costante precarietà. Nonostante le difficoltà, la dirigente Palmieri sottolinea un risultato fondamentale: «Abbiamo sempre evitato i doppi turni».
Il vero nodo della questione risiede nella mancanza di azioni concrete da parte dell'amministrazione comunale. La dirigente ha cercato soluzioni alternative per le aule, come i locali messi a disposizione gratuitamente dalla parrocchia, ma «il Comune non ha accettato per requisiti sulla sicurezza». Analoga richiesta per i locali di un'altra ex scuola privata è rimasta inevasa. Da mesi, la dirigente Palmieri chiede notizie all'Ufficio tecnico, ma riceve solo rinvii e laconici aggiornamenti. Prima si è parlato di un "problema di Sovraintendenza", poi della "centralina dell'Enel". Adesso, la dirigente lamenta di non avere più risposte e di essere lasciata nell'incertezza, con l'aggravante che i commissari straordinari nominati non hanno fornito alcuna informazione.
L'urgenza è amplificata dai tempi previsti per l'intervento. «Mi hanno più volte detto che da quando inizieranno i lavori ci vorranno 15 mesi - afferma la dirigente - questo rende palese che il termine di giugno per la riapertura è ormai ampiamente superato prima ancora che i lavori prendano il via». Di fronte a questa paralisi, la dirigente scolastica lancia un appello per una soluzione immediata: «A questo punto chiedo dei lavori di urgenza per il ripristino degli impianti, per renderlo dignitoso e riconsegnarlo alle famiglie per i loro figli».