sanità
Cure palliative, in Sicilia nessun iscritto alla specializzazione. «La materia neanche inserita nei corsi di Medicina»
Giorgio Trizzino, fondatore della Samot, Società per l’Assistenza al Malato Oncologico Terminale, denuncia una situazione di stallo sull'isola che rischia di vanificare le novità introdotte dalla legge del 2021

In Sicilia non si sono registrati iscritti all'unica scuola di specializzazione in cure palliative dell'università di Palermo. A renderlo noto Giorgio Trizzino, ex deputato del Movimento 5 stelle, fondatore e direttore sanitario della Samot, la Società per l’Assistenza al Malato Oncologico Terminale.
«Nel corso di laurea in Medicina e chirurgia, dei quattro atenei siciliani, non è stato inserito l’insegnamento in cure palliative - spiega Trizzino - In Sicilia, solo a Palermo c’è la scuola di specializzazione in questa materia. Peccato che nel nuovo anno accademico non ci siano iscritti, perché i giovani medici non vedono prospettive di lavoro e scelgono altre vie. Manca ancora un settore scientifico-disciplinare dedicato e non esiste alcuna equipollenza con le altre specialità affini, come oncologia, neurologia, anestesia o geriatria. Uno stato di fatto che scoraggia i camici bianchi che vorrebbero scegliere questa branca. Così facendo si rischia di vanificare la legge che ha istituito le scuole in cure palliative, uno degli sforzi legislativi più significativi per la sanità pubblica degli ultimi anni».
Trizzino da parlamentare nella scorsa legislatura è stato promotore della legge del 2021 che istituisce le scuole di specializzazione in cure palliative. «Si sarebbe dovuta dare agli studenti di medicina la possibilità di studiare questa materia – continua - Il ministero ha istituito l’obbligo per gli atenei di inserire quest’insegnamento nei corsi di laurea, ma i rettori siciliani, al contrario di quelli del Nord, non l’hanno fatto. Sono enormi le cifre dei malati fragili da assistere. Si tratta di pazienti che soffrono di patologie degenerative, croniche, malati oncologici, neurologici o con le Sla. Ci vogliono equipe specializzate per assistere il malato e affiancarlo nel suo momento di bisogno. Purtroppo, registriamo la sordità delle Università e delle istituzioni a livello sanitario».
L'ex parlamentare ha citato alcuni numeri che danno la dimensione del tema: «Alla Samot seguiamo solo nella provincia di Palermo oltre 1200 malati, più di duemila in tutta la Sicilia. Assistere a domicilio un paziente di questo tipo costa da 30 a 60 euro, in ospedale una giornata di assistenza costa dai 600 ai mille euro al giorno. Numeri che dovrebbero fare riflettere e invece regna il disinteresse istituzionale e manca una cabina di regia».