l'ispezione
Al Cpr di Caltanissetta visita di Iacono (Pd): «Strutture simbolo del fallimento del Governo, vanno chiuse»
La deputata denuncia la detenzione amministrativa e chiede l'abolizione in favore di un'accoglienza più umana e diffusa

L'on. Giovanna Iacono davanti al Cpr di Caltanissetta
Visita ispettiva al Centro di permanenza e rimpatrio di Pian del Lago questa mattina per la deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono, che lancia nuovamente un appello perché i Cpr vengano eliminati in favore di un sistema di accoglienza più umano. “Dietro quelle mura – racconta la parlamentare Dem – ho ascoltato storie di uomini che raccontano viaggi, speranze, ma soprattutto l’assurdità di un labirinto burocratico che li ha inghiottiti. Storie di persone che pagano sulla propria pelle le conseguenze di una legge sull’immigrazione ingiusta, vecchia e disumana”.
La deputata evidenzia come il Governo nazionale continui a difendere e moltiplicare i centri di permanenza come se questi fossero una reale risposta al tema della gestione del fenomeno migratorio, mentre invece i Cpr “rappresentano solo il fallimento dell’intero modello di gestione dell’immigrazione”.
“Non sono luoghi di rimpatrio, ma vere e proprie strutture di detenzione amministrativa, dove uomini vengono privati della libertà personale non per ciò che hanno fatto, ma per ciò che sono – dice Iacono –. È una vergogna per un Paese che si dice civile e democratico. Voglio esprimere la mia gratitudine a chi, dentro quelle strutture, lavora ogni giorno in condizioni difficilissime – forze dell’ordine, personale sanitario e operatori – ma non possiamo più fingere che basti migliorare qualche aspetto organizzativo. Il problema non è rendere “più efficienti” i Cpr. Il problema è che i Cpr non dovrebbero esistere. Il Partito Democratico – continua – chiede al Governo Meloni di avere il coraggio di guardare la realtà in faccia: il modello dei Cpr è fallito. È tempo di superarlo, investendo in un sistema di accoglienza diffusa, che metta al centro la dignità della persona, l’integrazione e una gestione umana e razionale dei flussi migratori. Questo significa davvero affrontare il fenomeno, non nasconderlo dietro muri e recinzioni. È una battaglia di civiltà che dobbiamo portare avanti, contro la paura e l’indifferenza alimentate da questo Governo”.