Un aereo Air Arabia sfiora il mare a Catania a quasi 500 km/h: l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo apre un'indagine
Il velivolo ha perso quota rapidamente subito dopo il decollo, portandosi a una distanza di appena 60,9 metri dalla superficie marina della Playa

In un'oscura notte di fine settembre, un momento che poteva trasformarsi in tragedia ha per un soffio evitato il peggio: come riportato in un articolo di da corriere.it pubblicato oggi, un Airbus A320 della compagnia low cost Air Arabia, decollato dall’aeroporto di Catania alle 23:57 del 20 settembre 2025, ha perso quota rapidamente subito dopo il decollo, portandosi a una distanza di appena 60,9 metri dalla superficie del mare della Playa, il litorale sabbioso etneo a pochi passi dallo scalo aereo Vincenzo Bellini di Fontanarossa. L’aereo ha raggiunto una velocità superiore ai 480 km/h, quando si è attivato il sistema di allarme GPWS (Ground Proximity Warning System), il famoso messaggio "pull up", che indica un imminente rischio di collisione con il terreno o con l’acqua.
Chi era a bordo? Non c’erano passeggeri ma solo due piloti e quattro assistenti di volo, in preparazione per un volo verso Amman, in Giordania. L’aeromobile è riuscito a risalire rapidamente in quota e ha proseguito il volo senza ulteriori problemi, atterrando all’aeroporto di destinazione nella notte del 21 settembre. Tuttavia, l’episodio ha destato molta preoccupazione e ha spinto l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) a qualificare l’evento come un «inconveniente grave» e ad aprire un’inchiesta approfondita per fare luce su quanto accaduto.
Il dettaglio dell’incidente: velocità, quota e allarme
Secondo la ricostruzione preliminare riportata dal giornalista del Corriere Leonard Berberi, undici secondi dopo la partenza, quando il velivolo avrebbe dovuto guadagnare quota in modo regolare e progressivo, ha iniziato una discesa anomala e imprevista, calando quasi in picchiata verso il mare. La velocità elevata, di oltre 480 km/h, unita alla distanza pericolosamente ridotta dalla superficie marina, ha provocato l’immediata attivazione del sistema GPWS, il quale ha lanciato il messaggio di emergenza "pull up", un comando d’azione urgente perché l’aereo stava sfiorando un rischio altissimo di impatto. È la stessa tecnologia pensata per salvare vite umane proprio in situazioni di questo tipo, quando la reazione umana deve essere coadiuvata e tempestiva per evitare il peggio.
Le condizioni atmosferiche attorno a Catania erano buone e prive di condizioni meteo avverse che potessero giustificare tale comportamento anomalo dell’aeromobile. Questo ha reso l’inconveniente ancora più inquietante perché non riconducibile a fattori esterni ma probabilmente a dinamiche interne al volo, pilota o tecnologia.
Il ruolo dell’equipaggio e l’assenza di passeggeri
Il fatto che l’aeromobile volasse senza passeggeri, con a bordo solo l’equipaggio composto da due piloti e quattro assistenti di volo, è un dettaglio che lascia intuire che si trattasse probabilmente di un volo di trasferimento o di una fase di addestramento. Nonostante questo, la gestione dell’emergenza è stata cruciale, e fortunatamente nessuno a bordo ha riportato conseguenze.
L’Ansv, attraverso la sua indagine, sta cercando di capire le dinamiche reali che hanno portato a questa perdita di quota improvvisa e a questa situazione di pericolo. La testimonianza dei piloti sarà incrociata con i dati registrati dai sistemi di bordo, tra cui i registratori di volo e i tracciati radar, per ricostruire la catena degli eventi.
L’importanza della sicurezza aerea e la risposta pronta
Questo episodio a Catania non è un caso isolato nell’ambito degli incidenti aerei, ma rappresenta un monito sulla continua necessità di vigilanza e innovazione nei sistemi di sicurezza. Il sistema GPWS, che ha funzionato correttamente, ha sicuramente contribuito a evitare il peggio. In Italia e nel mondo, eventi simili vengono monitorati con grande attenzione per migliorare costantemente i protocolli di sicurezza e la formazione del personale di volo.
L’approfondita indagine aperta dall’Ansv darà indicazioni preziose anche per gli enti di controllo aeroportuali e le compagnie aeree, al fine di prevenire futuri incidenti e garantire che ogni volo sia condotto nel massimo rispetto dei parametri di sicurezza.
Elemento umano e tecnologie
L'aeroporto di Catania, crocevia di traffico aereo sempre più intenso tra Italia e Nord Africa, si trova ora a dover fare i conti con un episodio che potrebbe aver avuto conseguenze gravi. La rapidità di intervento e la tecnologia di sicurezza a bordo hanno salvato la situazione, ma la comunità aeronautica è chiamata a trarre insegnamenti precisi. La sicurezza non è mai un punto d’arrivo, bensì un processo continuo e indispensabile che va alimentato dalla trasparenza degli eventi, dalla formazione continua e dall’adozione delle migliori tecnologie disponibili.
Il caso Air Arabia dimostra, ancora una volta, che anche con equipaggi esperti e sistemi avanzati, l’elemento umano e tecnologico deve continuare a lavorare in perfetta sinergia per evitare il rischio fatale, specialmente in situazioni critiche come il decollo e l’atterraggio, i momenti più delicati di ogni volo.