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Giudiziaria

Carabinieri morti nel Veronese, due dei fratelli Ramponi non parlano davanti al gip

Si tratta dell'indagine sulla strage al casolare di Castel d’Azzano che ha ucciso tre militari intervenuti per l'esecuzione di uno sgombero

Redazione La Sicilia

16 Ottobre 2025, 16:08

16:21

Franco Ramponi

Franco Ramponi

Anche Franco Ramponi si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia, oggi nel carcere veronese di Montorio, davanti al Gip del Tribunale scaligero, Carola Musio. L’uomo è accusato di strage assieme al fratello Dino (detenuto anche lui) e alla sorella Maria Luisa, per la morte dei tre carabinieri nell’esplosione del casolare di famiglia a Castel d’Azzano, alle porte di Verona, la notte di martedì scorso. Nella deflagrazione complessivamente sono rimaste ferite altre 34 persone. L'indagine è coordinata dal pubblico ministero Silvia Facciotti, sostituto procuratore di Verona. Nel corso dell’udienza è stato ricevuto anche l’avvocato difensore di Maria Luisa Ramponi, attualmente ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Borgo Trento per le ustioni riportate nell’esplosione, ma non in pericolo di vita. Per la donna è stato convalidato l'arresto così come ha deciso il Gip del Tribunale di Verona, nell’udienza alla presenza del difensore della donna, avvocato Alessandro Ballottin.

Domani saranno celebrati i funerali dei tre sfortunati militari: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni saranno presenti. I funerali di Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari si svolgeranno alle 16,00 nella Basilica di Santa Giustina a Padova.

I tre carabinieri sono morti per trauma da schiacciamento. E’ quanto sembra emergere dall’autopsia eseguita stamani all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Borgo Roma sui loro corpi. Terminato l’esame autoptico (disposto dalla Procura scaligera), i corpi dei tre carabinieri saranno trasferiti a Padova, al Comando della Legione Veneto dell’Arma.