le indagini
Il cavallo morto d’infarto in strada a Catania: sullo sfondo l'uso di farmaci dopanti
Il Partito Animalista Italiano ha depositato un esposto in procura rinnovando «l’appello alle istituzioni contro i maltrattamenti»
Sullo sfondo - anche stavolta - c’è l’ombra del doping, delle corse clandestine e della macellazione abusiva. Un malcostume sempre più diffuso, soprattutto nelle strade di periferia, nonostante i continui e serrati controlli. C'è tutto questo dietro al cavallo collassato sull’asfalto, un calesse, quattro persone che si affrettano a prestare soccorso e un’auto con i lampeggianti d’emergenza accesi: è la scena che, di buon mattino, ieri, si sono trovati davanti diversi automobilisti lungo la Circonvallazione di Catania, all’altezza del torna indietro della Cittadella universitaria. L’animale attaccato al suo calesse è stramazzato a terra a causa di un infarto, fulminante. Sono stati i veterinari dell’Asp, intervenuti come avviene in questi casi, ad accertare la causa della morte che oltre a dispiacere i pendolari che via via si incolonnavano in strada ha creato lunghe code e disagi sia in direzione Misterbianco (carreggiata dove il cavallo ha avuto il malore) sia in direzione Ognina.
Sul posto sono intervenuti la Polizia Locale e gli agenti delle Volanti. La polizia ha identificato il proprietario dell’animale grazie al microchip regolarmente impiantato.
La città, purtroppo, non è nuova a episodi di questo genere. A fine maggio, sempre sulla Circonvallazione ma all’altezza del Tondo Gioeni, un cavallo imbizzarrito si era schiantato contro un palo della segnaletica stradale: caricato su un furgone in fretta e in furia, se ne erano poi perse le tracce. Alcuni mesi dopo, a luglio, attraverso le immagini di videosorveglianza la polizia è riuscita a ricostruire l’accaduto, accertando che durante l’allenamento l’animale agganciato a un calesse, verosimilmente in vista di corse illegali si era ferito. Un 53enne catanese è stato denunciato.
Sia il triste epilogo di ieri mattina, che le corse clandestine - spesso organizzate nelle ore meno visibili e pubblicizzate sui social, con tanto di spettatori, scommesse e l’uso illecito di farmaci dopanti - impongono una riflessione sulla necessità di garantirne il benessere e la tutela degli animali e di porre un freno alle organizzazioni criminali che sfruttano le scommesse per facili guadagni. Oltre ai numerosi casi di stalle abusive, specialmente nel quartiere di San Cristoforo.
Intanto, il Partito Animalista Italiano ha depositato un esposto in procura rinnovando «l’appello alle istituzioni affinché vengano intensificati i controlli e adottate misure efficaci per contrastare il fenomeno delle corse clandestine e dei maltrattamenti, tutelando la dignità e la vita degli animali».