mafia
Processo "Condor" sui clan di Favara e Palma di Montechiaro: chiesta la conferma delle condanne
La Corte di Appello di Palermo emetterà la sentenza il 19 novembre

Chiesta la conferma di tutte le condanne emesse in primo grado nei confronti dei presunti esponenti mafiosi di Favara e Palma di Montechiaro, coinvolti nell'inchiesta "Condor", condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e dai loro colleghi del Ros, che ha fatto luce sulla riorganizzazione di Cosa nostra e Stidda nella parte orientale della provincia di Agrigento. Secondo il sostituto procuratore generale Roberta Buzzolani, che ha esposto la requisitoria, il quadro accusatorio non è mutato. In primo grado il Gup del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, ha inflitto 20 anni di reclusione a Giuseppe Chiazza, 51 anni, di Canicattì, e 10 anni, 2 mesi e 20 giorni a Nicola Ribisi, 43 anni, di Palma di Montechiaro, ritenuto il capo della famiglia del suo paese; 10 anni e 4 mesi di reclusione a Domenico Lombardo, 31 anni, di Favara; 9 anni, 10 mesi e 15 giorni a Giuseppe Sicilia, 43 anni, di Favara; 7 anni e 8 mesi a Luigi Pitruzzella, 35 anni, di Agrigento; 6 anni e 8 mesi di reclusione a Baldo Carapezza, 27 anni di Palma di Montechiaro; 5 anni a Rosario Patti, 59 anni, di Palma di Montechiaro; 4 anni, 2 mesi e 20 giorni a Francesco Centineo, 38 anni, di Agrigento; 3 anni, 6 mesi e 20 giorni a Luigi Montana, 40 anni di Ravanusa e 2 anni e 8 mesi a Ignazio Sicilia, 48 anni, di Favara fratello di Giuseppe. Tutti quanti sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di droga, estorsioni ai danni di imprenditori e danneggiamenti a mezzo incendio. La Corte di Appello di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia, ha fissato le udienze del 29 ottobre, 12 e 26 novembre per le arringhe dei difensori, le repliche e la sentenza.