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L'interrogatorio

Omicidio Taormina, Maranzano conferma di aver sparato al giovane "che importunava la moglie": silenzio sui possibili complici

Reo confesso: ha ucciso il gestore di un pub dopo un alterco per gelosia; pistola calibro 9 trovata in casa, indagini su complici e provenienza dell'arma

Luigi Ansaloni, Manuela Modica

15 Ottobre 2025, 14:15

Gaetano Maranzano

Gaetano Maranzano

Ha reso dichiarazioni davanti al giudice per le indagini preliminari di Palermo Gaetano Maranzano, 28 anni, reo confesso dell’omicidio di Paolo Taormina, il giovane gestore di un pub ucciso nella notte di sabato nel capoluogo siciliano.

Comparso nell’aula del carcere Pagliarelli, il ventottenne ha confermato quanto già riferito ai carabinieri e ai pubblici ministeri durante il primo interrogatorio.

Ha sostenuto di aver esploso i colpi con una pistola calibro 9, arma che gli inquirenti hanno rinvenuto domenica nella sua abitazione durante una perquisizione. Saranno ora gli accertamenti balistici a stabilire se si tratti effettivamente dell’arma utilizzata.

Davanti al magistrato l’indagato ha spiegato di aver agito d’impeto, dopo un alterco con la vittima che lo avrebbe rimproverato davanti ad altre persone. Nutrendo risentimento nei confronti di Taormina per questioni legate a una donna, sua moglie, si sarebbe sentito “sfidato” e “deriso”; da qui la decisione di impugnare la pistola e aprire il fuoco. Maranzano ha anche detto di aver cercato nei mesi scorsi Taormina proprio per questo. 

Maranzano, tuttavia, non ha voluto indicare chi fosse con lui la sera del delitto né ha rivelato la provenienza dell’arma.

Nel pomeriggio è attesa la decisione del gip sulla convalida del fermo e sull’eventuale applicazione della custodia cautelare in carcere.