Carabinieri
Lo spaccio al posto del reddito di cittadinanza: «Mangio e campo la gente»
L’operazione a Bagheria. La piazza era controllata 24 ore al giorno

La fine del reddito di cittadinanza, il bisogno di mantenere la famiglia e la scelta della scorciatoia dello spaccio: è il quadro che emerge dalle pagine dell’ordinanza sugli arresti eseguiti dal Comando provinciale dei Carabinieri a Bagheria, dove è stata smantellata una fiorente piazza di smercio di crack e altre sostanze.
Nei dialoghi captati, i protagonisti sembrano quasi voler giustificare l’attività illecita: “si deve pur mangiare” e “le persone ci campano”. L’inchiesta, coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia, ha portato a dieci arresti e ad altri otto indagati.
I coinvolti
Tra i coinvolti, Emanuele Cannata, trentenne con precedenti per spaccio, avrebbe gestito l’organizzazione direttamente dagli arresti domiciliari, con una sorta di “smart working”, ignaro – come gli altri – di essere sotto costante osservazione: le palazzine in cui avvenivano le cessioni erano controllate dalle telecamere dei Carabinieri 24 ore su 24, in una sorta di “Grande Fratello”.
Secondo quanto si legge nell’ordinanza, Cannata avrebbe diretto l’intero giro: curava i rapporti con i fornitori, stabiliva le paghe settimanali dei singoli pusher, reclutava i corrieri della droga e, quando necessario, richiamava o allontanava altri spacciatori.
Le indagini, condotte tra l’ottobre 2022 e il giugno 2023, hanno documentato affari fino a mille euro al giorno e hanno consentito di ricostruire riunioni in cui venivano assegnati ruoli e compiti agli affiliati.