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Il giallo

Favara, trovata la borsetta di Marianna Bello, travolta dall'alluvione l'1 ottobre

Proseguono le ricerche della donna: tra i ritrovamenti ieri anche una foto di una delle figlie

Redazione Agrigento

03 Ottobre 2025, 17:38

03 Ottobre 2025, 17:43

Favara, trovata la borsetta di Marianna Bello, travolta dall'alluvione  l'1 ottobre

Le ricerche di Marianna Bello, 38 anni, travolta dalle acque dell’alluvione di mercoledì scorso a Favara (Agrigento), hanno registrato nuovi sviluppi. Un’unità cinofila avrebbe individuato il probabile tragitto compiuto dalla donna: è stata infatti recuperata una borsetta, riconosciuta dai familiari, che solo ieri avevano smentito con fermezza l’appartenenza di un’altra borsa precedentemente rinvenuta. Sempre ieri, più a monte, nella zona del vallone Cicchillo, era stato trovato il portafogli con all’interno la foto di uno dei tre figli. La borsa è emersa nel centro abitato di Favara, nei pressi della strada che conduce alla Tenenza dei carabinieri. Dalla mattinata sono in azione anche cani molecolari, addestrati alla ricerca di resti umaniAnche una scarpa rovinata dall’acqua mista a fanghiglia sembrerebbe appartenere alla donna, come già anticipato dal nostro giornale.

Secondo quanto riportato da Grandangolo Agrigento ci sarebbe anche il documento di riconoscimento di una delle figlie di Marianna Bello, recuperato in una vasca di contenimento. La borsa, una Liu-Jo di colore nero, è stata individuata in un terreno vicino al depuratore di Favara, mentre il documento della figlia, che la donna custodiva con sé, è stato trovato in una vasca che era stata svuotata poco prima. Si tratta quindi del terzo ritrovamento, dopo il portafogli con la fotografia di uno dei tre bambini recuperato nel pomeriggio di ieri. Le operazioni di ricerca proseguono ininterrottamente da tre giorni, ma della donna, al momento, non vi sono tracce. L’apparato messo in campo è imponente: polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco e protezione civile stanno ispezionando canali e valloni. Oggi sono stati impiegati anche droni, un robot di Aica in grado di scandagliare fondali e condotte, oltre a quattro cani molecolari.