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Sanità

Ospedale di Lipari a rischio collasso: scade la convenzione per anestesisti e cardiologi

La scadenza tra Papardo‑Asp è il 31 dicembre: struttura sanitaria in bilico e allarme tra cittadini e istituzioni

Gianluca Giuffrè

22 Dicembre 2025, 00:19

Ospedale di Lipari a rischio collasso: scade la convenzione per anestesisti e cardiologi

Un’altra tegola pronta ad abbattersi sulla sanità delle isole Eolie. In scadenza il 31 dicembre la convenzione tra l’Azienda ospedaliera Papardo di Messina e l’Asp per l’invio di specialisti all’ospedale civile di Lipari. Sale la preoccupazione degli abitanti dell’arcipelago per l’eventualità di un mancato rinnovo.

Se quanto paventato venisse confermato, la struttura sanitaria di Lipari perderebbe figure mediche specialistiche indispensabili come anestetisti e cardiologi. Senza queste professionalità, l’ospedale subirebbe una paralisi di fatto, rendendo impossibile la gestione delle emergenze e la continuità assistenziale per i residenti delle sette isole, che già scontano i disagi legati all’insularità e alle incertezze dei collegamenti marittimi.

Sarebbe un altro colpo micidiale alla tenuta della sanità eoliana che si trova a dovere fare i conti con uno smantellamento costante ed inesorabile che di fatto sta privando l’ospedale di Lipari di tutti quei servizi garantiti fino a qualche anno fa rendendolo sempre più un semplice pronto soccorso propedeutico al trasferimento in elicottero nei nosocomi della provincia di Messina.

Sulla questione, oltre alla protesta dei cittadini, si è attivata la politica locale con una nota di alcuni consiglieri comunali di minoranza al sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, e all’assessore alla Sanità, Cristina Roccella. «Non è accettabile - affermano consiglieri e cittadini - che un territorio fragile come quello eoliano venga privato di presidi sanitari minimi proprio nel momento in cui la programmazione regionale dovrebbe garantire maggiori tutele. Chiediamo un impegno ufficiale per informare la popolazione sulle reali prospettive del presidio, vogliamo risposte scritte che facciano chiarezza sulle azioni intraprese per tutelare il fondamentale diritto alla salute degli isolani