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il caso

Polemica a Trapani: «Non vale piantare alberi se poi non vengono curati»

Critiche di Nicola Lamia (FdI) al progetto del Comune che vuole piantare 3mila nuovi arbusti

18 Dicembre 2025, 09:05

Polemica a Trapani: «Non vale piantare alberi se poi non vengono curati»

I 2400 alberi, i 475mila euro di finanziamento e un “impegno verde” a 360 gradi non convincono. Non la politica cittadina almeno. Subito critiche all’indirizzo del sindaco e dell’amministrazione comunale dopo l’annuncio del varo del progetto “Trapani Green” da parte del sindaco Giacomo Tranchida. Un intervento corposo finanziato dal Ministero dell’Ambiente per mitigare i cambiamenti climatici che sembra davvero interessante. Ma per l’opposizione si tratta di proclami e non di adeguata programmazione.

A sollevare perplessità è il gruppo di Fratelli d’Italia con il consigliere Nicola Lamia, che sottolinea come la questione principale non sia quella di aprire il proprio cuore alla sostenibilità ambientale che piace a tutti, ma prendersi poi cura di queste migliaia di piantumazioni. E riporta a galla il caso di un regolamento del verde pubblico che non c’è: «La città non ha una pianificazione seria – dice Lamia – basti vedere che non ci sono potature programmate, non c'è manutenzione ordinaria, niente scerbature costanti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: alberi abbandonati, rami pericolanti, spazi verdi nel degrado».

Ricorda poi che su questi temi ha più volte presentato specifiche interrogazioni, senza che l'amministrazione Tranchida abbia risolto il problema. In poche parole, non avrebbe senso pensare a piantumare alberi nelle vie pubbliche se poi non si possono curare. E cita il caso degli uliveti sui terreni confiscati alla mafia: «Sono carichi di olive - aggiunge - che marciscono perché non è stato previsto alcun bando per la raccolta. Una risorsa pubblica sprecata, un’occasione sociale ed economica buttata via».

A Lamia replica l’assessore Giuseppe Pellegrino: «Entro l’estate 2026 il progetto sarà collaudato e per due anni sarà oggetto di manutenzione per facilitare l’attecchimento delle piante». In sostanza, i due anni serviranno per poi costruire un servizio duraturo.

Il progetto redatto dall’ex direttore dell’Orto Botanico di Palermo, Francesco Raimondo, è comunque molto interessante. Gli interventi interesseranno l’intera città e le piante scelte sono querce classiche, querce di sughero, carrubo, arancio amaro, frassino, albero di Giuda.

Complessivamente, saranno impiantate 2400 piante, saranno resi drenanti 1400 metri quadrati interessando anche strade e parcheggi. Ma Lamia incalza: «Questa amministrazione continua a muoversi più sui proclami che sulla pianificazione. Trapani non ha bisogno di numeri da comunicato stampa, ma di una gestione seria, costante e responsabile del verde pubblico. È questo che oggi manca».