L'inaugurazione
Segesta, un lungo percorso nell’entroterra tra colli e bellezze archeologiche
Inaugurata la Green way Elimos: 10 km di percorso pedonale e ciclabile per un turismo slow ed ecosostenibile
È stata inaugurata la Green way Elimos. Tramite questo nuovo strumento di turismo esperienziale sarà possibile vivere il territorio dell’entroterra siciliano da una nuova prospettiva più “slow” ed in maniera ecosostenibile.
Un percorso pedonale e ciclabile che consentirà di poter godere anche delle ricche testimonianze storico, archeologiche e monumentali di cui il territorio segestano gode. Tra i siti di interesse lungo il percorso, ad esempio, il bosco di Angimbè, il Parco Archeologico di Segesta, i Giardini della Kaggera, e poi ancora il Castello Eufemio, il sacrario di Pianto Romano dedicato alle vittime della battaglia di Calatafimi che le truppe del generale Garibaldi sostennero sui questi colli nel 1860 nell’ambito della campagna di liberazione Italiana, e poi ancora altre peculiarità come il santuario di contrada Mango, la stazione di Ponte Patti dalla quale ci si può immettere lungo la antica trasversale sicula che da Mozia conduce a Camarina in provincia di Ragusa, oppure gli abbeveratoi di Contrada Canale e Contrada Rio, od ancora il Mulino dell’arciprete.
Dalla Greenway è possibile accedere ad altri sei percorsi che si snodano da essa. Il sindaco Francesco Gruppuso ha voluto celebrare l’evento: «Ora è possibile percorrere il nuovo percorso di 10 km lungo l'antica ferrovia a scartamento ridotto Kaggera/Vita/Salemi. Un percorso storico ricco di emozioni, con paesaggi incantevoli ricchi di architettura ferroviaria, cube e cubicelle, zachie, ulivi millenari, mulini ad acqua, il centro storico di Calatafimi Segesta con i musei, Castello Eufemio e le chiese, bevai e fontane, Pianto Romano, il sistema geosito dei Gessi. Un ringraziamento all'agenzia del Demanio per la concessione della tratta, al Gal Elimos per aver creduto e finanziato l'opera, agli uffici comunali Territorio e Ambiente con l’Architetto Scandariato».