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Trapani, Antonini spietato: dopo il Comune prepara l'attacco al Libero consorzio per lo stadio
Il patròn delle società sportive contro tutto e tutti, è pronto anche ad acquistare gli impianti
Il futuro dello stadio e del palazzetto, due infrastrutture centrali per lo sport trapanese, è sempre più appeso a una trattativa che si gioca tra carte bollate, fatture e dichiarazioni pubbliche. Dopo lo scontro con il sindaco Giacomo Tranchida sul palazzetto di basket, il patron del Trapani Calcio Valerio Antonini accende un nuovo fronte polemico, questa volta con il presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci. In una lettera, Antonini ha annunciato l’emissione di una fattura da oltre 3,3 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione dello stadio Provinciale “Basciano”, che la società granata sostiene di aver eseguito interamente a proprie spese.
La lettera, dai toni duri e perentori, denuncia la mancata risposta alla precedente comunicazione del 4 novembre e accusa l’ente provinciale di comportamento “doloso”, con l’intento, secondo Antonini, di “appropriarsi indebitamente” dei beni e dei miglioramenti apportati dal club. Il presidente del Trapani Calcio ha preannunciato che la fattura sarà formalmente inviata il 12 novembre e ha avvertito che, in caso di mancato pagamento entro il 17 novembre, la società procederà per vie legali: richiesta di decreto ingiuntivo, denunce penali per truffa e falso in atto pubblico e, come estrema misura, la rimozione dei beni installati nello stadio, dai seggiolini ai sistemi led, fino agli arredi degli spogliatoi. Una presa di posizione durissima, che segna un nuovo capitolo nella già complessa vicenda dei rapporti tra il Trapani Calcio e le istituzioni provinciali. E pensare che all’atto del suo insediamento, il presidente Quinci, che è anche sindaco di Mazara del Vallo, aveva incontrato Antonini, aprendo un dialogo che sembrava promettere collaborazione. Ma le tensioni sono riesplose, alimentate anche dalle dichiarazioni social del patron granata, che nei giorni scorsi aveva parlato di “promesse tradite”. Quinci, da parte sua, ha scelto di non alimentare ulteriori polemiche, sostenendo che la vicenda è di natura esclusivamente giuridico-amministrativa, legata alle convenzioni sottoscritte tra l’ente Libero Consorzio e la F.C. Trapani 1905, e non a valutazioni politiche o personali. “Sono aspetti – ha detto - che fanno riferimento ai termini e alle condizioni della convenzione sottoscritta nel tempo dalla società e dal Commissario straordinario”.
Ma Antonini non si ferma. Intervistato da Telesud, l’emittente televisiva di cui è proprietario, ha rilanciato con una proposta clamorosa: la disponibilità ad acquistare il palazzetto dello sport dal Comune e lo stadio dal Libero Consorzio, scorporando il suo credito. Quello vantato nei confronti del Comune ammonta a 2,3 milioni di euro, mentre il Palasport, secondo Antonini, avrebbe un valore di 1,3 milioni. “Me lo diano pure a un milione — ha detto — e del milione che resta, cinquecentomila euro li regalo alla città, per le scuole o per l’assistenza. Gli altri 500 mila me li dia in un anno, a 40 mila al mese, senza interessi”. Una proposta che mescola provocazione e spirito imprenditoriale, ma che evidenzia un dato politico: il rapporto tra le due realtà sportive e le istituzioni locali è ormai ai ferri corti. E mentre le squadre sul campo continuano a raccogliere consensi (sono nelle zone alte della classifica entrambe), fuori dal rettangolo di gioco si consuma una battaglia che rischia di lasciare segni profondi.