Incuria a Caltanissetta
Marmo cadente e corrosione delle inferriate: il cavalcavia "dimenticato" di via Rosso di S. Secondo
Da decenni non viene fatta la manutenzione del ponte che si sta sgretolando, sul quale transitano ogni giorno migliaia di veicoli e centinaia di pedoni: eppure negli ultimi mesi è stata asfaltata la strada sottostante per creare una corsia ciclabile
Via Rosso di San Secondo, Caltanissetta
Si sgretola lentamente davanti al transito quotidiano di migliaia di veicoli e centinaia di pedoni: via Rosso di San Secondo, tra il cavalcavia e le due strade laterali, da anni perde pezzi e negli ultimi mesi la situazione si è aggravata. E continuando così non basteranno neanche le consuete toppe. Già imboccando la strada che costeggia le ex Palazzine Incis ci si imbatte in pezzi di marmo frantumati e messi da canto, provenienti dai lastroni che abbelliscono l’intera opera costruita negli anni ’60 in travertino e ferro. La ruggine, però, in questi decenni è avanzata: le inferriate non vengono verniciate da tempo e così la corrosione ha già attecchito anche i punti di aggancio, peraltro già indeboliti sotto il liceo classico dalle auto in sosta.
Analogo destino - quello dell’incuria - subiscono i parallelepipedi marmorei che furono posti per abbellire le colonne della strada e dello stesso cavalcavia. Originariamente erano una settantina, adesso ne sono rimasti circa 40 e di questi molti sono malamente incollati. Ed è compromessa anche la pavimentazione con piastrelle 10x10 centimetri. Ciò naturalmente costituisce un ulteriore pericolo per chi transita nella strada dabbasso. Insomma la struttura è deteriorata, eppure in questi mesi è stato collocato l’asfalto, è stata rifatta la segnaletica con le corsie ciclabili, ma è stato trascurato un aspetto fondamentale: la sicurezza. Lungo via Rosso di San Secondo, partendo da piazza Europa fino a corso Vittorio Emanuele (all’altezza dell’incrocio per via Elena-via Kennedy) non c’è un solo dissuasore di velocità. Naturalmente non parliamo di dossi perché come già ricordato dall’assessore al ramo, citando il Codice della strada: «Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento».