×

Lo sport divide

Trapani, la querelle degli impianti sportivi prosegue e viene presentato il conto salato dalle società

Convenzione in bilico tra comune e Trapani Shark: fatture contestate, richieste milionarie e la minaccia di trasferimento che scuote la città

07 Novembre 2025, 04:13

Trapani, la querelle degli impianti sportivi prosegue e viene presentato il conto salato dalle società

Dopo sei mesi di tensioni, accuse incrociate e silenzi istituzionali, la convenzione tra la Trapani Shark e il Comune di Trapani è arrivata al punto di rottura. L’amministrazione ha avviato la procedura di revoca, mettendo nero su bianco ciò che da tempo si respirava nell’aria: il rapporto con la società sportiva è ormai compromesso. Il casus belli iniziale era la trasformazione della ragione sociale della Shark, passata da Ssd a Srl. Un dettaglio tecnico, forse, ma sufficiente a far traballare l’intero impianto giuridico della convenzione. Ora si aggiunge un altro fronte: la rendicontazione delle fatture per i lavori al Palasport, che secondo il Comune non risultano tutte quietanzate. Tradotto: mancano le prove di pagamento.

Antonini da giorni va al contrattacco, annunciando che porterà via la squadra dalla città. Il patron della Trapani Shark ha reagito con veemenza, avviando la redazione di un dossier da consegnare al nuovo sindaco, con l’obiettivo di documentare le responsabilità dell’amministrazione e quantificare i danni subiti. Secondo Antonini, il danno economico potrebbe oscillare tra 1,5 e 3 milioni di euro, da reinvestire in infrastrutture «per trasformare una ferita pazzesca in un’opportunità di rilancio». Nel frattempo, il Comune ha concesso 30 giorni per presentare controdeduzioni. Ma Antonini ha già rilanciato con una richiesta formale di rimborso superiore al milione di euro. Un gesto che suona più come una dichiarazione di guerra che come una risposta conciliatoria che tutti i cittadini, ma in particolare i tifosi, vorrebbero.

Nel fuoco incrociato è finito anche Salvatore Quinci, presidente del Libero Consorzio Comunale, chiamato in causa da Antonini per la gestione dello stadio di calcio, di proprietà provinciale. Quinci ha chiarito che le questioni sollevate sono di natura esclusivamente giuridico-amministrativa e che non c’è spazio per valutazioni politiche. Ha accolto con favore l’annuncio della società di voler trasmettere gli atti alla magistratura, definendolo «una garanzia per tutti i protagonisti del contenzioso». La vicenda, ormai, come più volte abbiamo scritto, ha superato i confini dello sport. È diventata una questione di diritto, di responsabilità amministrative, di soldi pubblici e privati. Il clima è tutt’altro che sereno.

La città assiste a uno scontro che lascia sul campo più ferite che soluzioni. E che danneggia l'immagine del territorio.