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La vertenza

Caltanissetta, Telecontact Center sciopero dichiarato dalla Cgil e audizioni all’Ars

Cessione alla Dna srl: sindacati denunciano un’esternalizzazione che mette a rischio 336 lavoratori nel Nisseno

Laura Mendola

07 Novembre 2025, 04:47

Caltanissetta, Telecontact Center sciopero dichiarato dalla Cgil e audizioni all’Ars

Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Telecontact Center S.p.A. contro la decisione di Tim di cedere l’azienda a Dna srl, società controllata da Gruppo Distribuzione, attiva nel settore dei call center e con sede a Palermo. Una scelta contestata dal coordinatore generale Slc Cgil Sicilia Gianluca Patanè e dal segretario generale Slc Cgil Caltanissetta Gianluca Polizzi, che denunciano il rischio per 336 addetti della sede nissena. L’operazione, che coinvolge oltre 1.600 lavoratori in tutta Italia, rappresenta un’esternalizzazione che priva i dipendenti delle tutele garantite finora dal gruppo Tim.

La procedura di cessione si è conclusa con il trasferimento del personale a Dna srl, società con capitale sociale di soli 10 mila euro e priva di prospettive industriali chiare. Un modello già visto nel settore Crm-Bpo, che ha prodotto gravi ricadute occupazionali. Il primo incontro di raffreddamento si è concluso con esito negativo. Tim ha confermato la volontà di procedere, in linea con quanto deliberato dal consiglio di amministrazione. La vertenza passa ora al Ministero del Lavoro.

I sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero per il 17 novembre, seguita da due ore di astensione a fine turno fino al 16 dicembre. Sono previsti presidi nelle città dove Telecontact ha sedi operative. Nel frattempo, come anticipato nel Consiglio Comunale del 31 ottobre, l’on. Fabio Venezia (Pd) ha richiesto un’audizione urgente presso la terza Commissione dell’Ars per discutere della cessione e delle sue conseguenze. L’iniziativa segue due interrogazioni: una al Presidente della Regione, a sua firma, e una al Governo nazionale presentata dall’on. Peppe Provenzano. Il Partito Democratico intende coinvolgere tutti gli attori istituzionali per ottenere chiarimenti e garanzie per i lavoratori. «Dietro i numeri ci sono persone, famiglie e territori già provati da anni di crisi e precarizzazione», sottolineano Patanè e Polizzi.