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La vertenza

Caltanissetta, tavolo tecnico alla Regione sulla vertenza Telecontact

Iniziativa dell’assessore Tamajo, il sindaco Tesauro: «Servono soluzioni condivise»

Redazione Caltanissetta

06 Novembre 2025, 08:20

Caltanissetta, tavolo tecnico alla Regione sulla vertenza Telecontact

L’Assessorato regionale alle Attività produttive, guidato dall’assessore Edy Tamajo, ha convocato un tavolo tecnico di ascolto sulla vertenza Telecontact, l’azienda che gestisce anche il call center di Caltanissetta, dove lavorano oltre 330 dipendenti, alla luce delle voci di una prossima cessione che mette a rischio numerosi posti di lavoro.

L’incontro è stato fissato per il 10 novembre nella Sala “Libero Grassi” dell’Assessorato regionale. Il tavolo tecnico è stato convocato su sollecitazione del sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro, che da giorni segue la vicenda legata al futuro occupazionale dei lavoratori dell’azienda.

«L’amministrazione comunale di Caltanissetta accoglie con favore la comunicazione relativa alla convocazione del tavolo tecnico - dice il sindaco -. Ringrazio l’assessore Tamajo per la tempestività e la sensibilità dimostrate nell’affrontare una questione che coinvolge da vicino decine di famiglie nissene. La convocazione di un tavolo tecnico rappresenta un passo concreto verso l’individuazione di soluzioni condivise e a tutela dei livelli occupazionali».

«Come amministrazione - dice ancora l’avv. Tesauro - continueremo a seguire con la massima attenzione l’evolversi della situazione, collaborando con tutte le istituzioni competenti per salvaguardare i posti di lavoro e garantire la serenità dei lavoratori e delle loro famiglie».

Nel corso del Consiglio comunale straordinario monotematico del 31 ottobre scorso il sindaco aveva anche annunciato di volere contattare i colleghi di tutte le città interessate alla vertenza per la presenza di call center Telecontact, per una iniziativa congiunta nazionale. «Il tessuto lavorativo non ha colore politico - aveva detto Tesauro -. Dopo anni di fatica legate a un contratto indeterminato, non si possono far tornare nel precariato e nell’incertezza assoluta centinaia di famiglie».