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il report

Fiba, desertificazione bancaria per un milione di siciliani: ecco i comuni coinvolti

C'è anche il concreto rischio di nuove chiusure con le fusioni bancarie

Redazione La Sicilia

05 Novembre 2025, 10:14

Fiba, desertificazione bancaria per un milione di siciliani: ecco i comuni coinvolti

Uno sportello bancomat

«La Sicilia non si sottrae alla revisione commerciale del sistema bancario. Pure da noi spira forte il vento della desertificazione. Un milione di cittadini è a forte rischio esclusione sociale. Il 20 per cento della popolazione residente nell’isola ha un rapporto complicato con le banche per assoluta mancanza di istituti di credito nei luoghi di residenza o per un’offerta che quotidianamente va ad assottigliarsi». Lo riporta il report dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, elaborato su dati Banca d’Italia e Istat al 30 settembre 2025.

In Sicilia lo stato di difficoltà viene acuito da penalizzanti ed endemiche carenze infrastrutturali e da una popolazione residente che vede crescere la curva degli anziani. Nello scorrere le cifre, l’indice di desertificazione parziale vede le province di Messina, Enna, Palermo, Agrigento, Trapani e Catania occupare le posizioni medio-basse della classifica. Migliore invece l’offerta finanziaria nelle province di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta. Unicredit e Intesa Sanpaolo sono gli istituti di credito che hanno chiuso più sportelli.

Comuni senza una banca

  • Aci Sant'Antonio
  • Santa Flavia
  • Altavilla Milicia
  • Misiliscemi
  • San Pietro Clarenza
  • Valverde
  • Solarino
  • Santa Maria di Licodia
  • Torregrotta
  • Borgetto
  • Rometta
  • Custonaci

Comuni a rischio desertificazione (un solo sportello)

  • Aci Catena
  • Tremestieri Etneo
  • Villabate
  • Pedara
  • Mascali
  • Melilli
  • Ficarazzi
  • Motta Sant'Anastasia
  • Barrafranca
  • Cinisi
  • Casteldaccia
  • San Gregorio di Catania

«La desertificazione bancaria - dice il segretario First Cisl Sicilia, Fabio Sidoti - è una seria minaccia all’economia siciliana perché innesca una spirale negativa che genera spopolamento, rinuncia agli investimenti, chiusura di attività, riduzione del reddito e complica la vita di famiglie e imprese. E' preoccupante come il fenomeno non abbia freni. Il risiko bancario avanza, i contatti tra Credit Agricole e Bpm non ci lasciano tranquilli perché un’eventuale fusione genererebbe la sovrapposizione di sportelli con conseguente razionalizzazione e chiusura degli stessi. In Sicilia le due banche hanno 120 agenzie, parecchie delle quali operano nello stesso territorio».