l'incontro
«L’accessibilità come principio di qualità, sicurezza e dignità umana», a Ragusa il convegno nazionale sulla progettazione nei musei e nei luoghi della cultura
Si è svolto a Ragusa, presso l’Auditorium Scuola dello Sport, il convegno “La Progettazione Accessibile nei Musei e nei Luoghi della Cultura”, promosso dall’Ufficio Accessibilità del Comune di Ragusa, nella persona del geom. Sebastiano Veloce, e realizzato in collaborazione con gli Ordini e Collegi professionali della provincia ed il patrocino di CERPA Italia ETS.
L’iniziativa ha riaffermato un principio condiviso: l’accessibilità come cultura della qualità, della sicurezza e della dignità umana.
Il convegno, tenutosi venerdì 24 ottobre, ha riunito esperti nazionali per un confronto sul valore civile, culturale e tecnico dell’accessibilità dei siti museali e dei luoghi di interesse paesaggistico e culturale.
Il geom. Veloce, che ha avviato i lavori, ha introdotto il concetto di utenza ampliata, richiamando l’accessibilità come atto di qualità culturale e come espressione di civiltà. Ha proposto un radicale cambio di paradigma: l’accessibilità non come optional, ma come valore centrale, spostando il focus dalle strutture alle persone e al valore empatico dell’esperienza di sentirsi accolti.
Sono quindi intervenuti: Arch. Elisabetta Schiavone e Arch. Consuelo Agnesi (CERPA Italia ETS), che hanno evidenziato il ruolo dei PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) e delle tecnologie nella cultura inclusiva; Dott. Dario Scarpati, esperto di accessibilità museale, che ha approfondito i linguaggi della comunicazione accessibile; Prof.ssa Bernadette Lo Bianco (Sicilia Turismo per Tutti), che ha presentato le buone pratiche del turismo accessibile in Sicilia; Arch. Francesco Ferrara, presidente della Fondazione habitat umano (Ente morale riconosciuto giuridicamente DPR. 361/2000) che ha illustrato il paradigma Human habitat Design (HhD) e la sua applicazione nel PEBA di Cammarata (AG); Ing. Rosario Criscione (KeyApp), che ha mostrato soluzioni tecnologiche innovative per l’autonomia urbana.
Il convegno ha offerto un articolato confronto tra esperienze e prospettive, evidenziando come la qualità dei luoghi dipenda oggi dalla capacità di accogliere le diversità umane, sensoriali e cognitive.
È stato ribadito che le soluzioni inclusive per la fruizione del patrimonio ambientale e culturale costituiscono la base di una cultura della qualità, della sicurezza e della dignità umana.
La prof.ssa Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione Sicilia Turismo per Tutti, ha presentato i dati del turismo accessibile e le buone pratiche realizzate in Sicilia, sottolineando che “l’accessibilità non è solo un diritto, ma anche una leva strategica di sviluppo territoriale e turistico.” L’impegno dell’associazione, riconosciuto dal Premio Nazionale Diritti Diretti 2025, mira a rendere la Sicilia una meta di eccellenza per le politiche di inclusione.
L’arch. Elisabetta Schiavone (CERPA Italia ETS) ha proposto una riflessione sul concetto di sicurezza inclusiva, invitando a spostare l’attenzione “dalla sicurezza dei luoghi alla sicurezza delle persone”. Ha illustrato un piano evolutivo post-PEBA che integri inclusione, accoglienza e leggibilità, secondo la visione della 5D: spazio, tempo e relazioni.
L’arch. Consuelo Agnesi (CERPA Italia ETS) ha evidenziato come la progettazione inclusiva rappresenti “la risposta per garantire a ogni cittadino una piena partecipazione a qualsiasi contesto della vita quotidiana, dai luoghi della cultura a quelli dello spettacolo”. Ha inoltre presentato alcune buone pratiche orientate a un obiettivo comune: il patrimonio come benessere ambientale e collettivo, per tutti e per ciascuno.
Il dott. Dario Scarpati, archeologo ed esperto di accessibilità museale, ha richiamato l’importanza della comunicazione come dovere culturale: “un museo accessibile è quello che sa parlare a tutti, valorizzando le diverse sensibilità, competenze e modalità di fruizione, in presenza e online.”
L’arch. Francesco Ferrara, presidente della Fondazione habitat umano, ha presentato il modello sperimentale Human habitat Design (HhD) come evoluzione della bio-architettura verso la bio-accessibilità multisensoriale.
Attraverso il caso del PEBA del Comune di Cammarata, ha illustrato gli strumenti di valutazione d’impatto sociale (VIS) e di pianificazione dell’accessibilità ecosistemica totale, con l’impiego dei sistemi CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) ed Easy to Read, ricordando che “l’architettura accessibile non è una categoria separata, ma un linguaggio comune del vivere civile.”
Ha concluso i lavori l’ing. Rosario Criscione, con l’intervento “Accessibilità urbana e Tecnologie abilitanti: un progetto per Ragusa”. Al centro, la Vallata Santa Domenica di Ragusa, un sito paesaggistico-culturale oggetto di importanti interventi di rigenerazione urbana. Criscione ha proposto di affiancare alla riqualificazione fisica della Vallata un modello 3D/GIS accessibile, in linea con l’approccio interdisciplinare / multidimensionale dello Human habitat Design promosso dalla Fondazione habitat umano. Il Progetto dell’Ing. Criscione prevede una piattaforma web conforme agli standard internazionali, consultabile da qualsiasi dispositivo connesso a internet, con contenuti testuali, audio, mappe dei percorsi, elementi di gamification e visualizzazioni tridimensionali realistiche. Obiettivo è sperimentare una fruizione aumentata e a basso impatto, con ricadute positive per la Pubblica Amministrazione in termini di prevenzione e accessibilità diffusa, a beneficio di tutti i cittadini, comprese le persone fragili e le famiglie con disabilità.
L’incontro si è concluso con l’impegno condiviso di proseguire il dialogo tra enti, professionisti e istituzioni per sviluppare musei e luoghi della cultura sempre più inclusivi e accessibili, in linea con i principi della progettazione universale, per una ricerca applicata e condivisa di inclusione territoriale e fruizione integrale del patrimonio culturale.