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Ragusa, sopralluogo del Pd all'ex cinema Marino: "Hanno cercato di impedircelo, per quale ragione?"

"Diverse parti dell'opera demolite e ricostruite, troppi gli errori. Com'è possibile che tutto questo non graverà sulle spalle dei cittadini?"

Redazione Ragusa

04 Novembre 2025, 11:20

Ragusa, sopralluogo del Pd all'ex cinema Marino: "Hanno cercato di impedircelo, per quale ragione?"

Un momento del sopralluogo

Una delegazione del Partito Democratico di Ragusa, composta dai consiglieri comunali Peppe Calabrese e Mario Chiavola, insieme al segretario del circolo cittadino Riccardo Schininà, accompagnata dall’architetto Giuseppe Cucuzzella e da Giovanni Lauretta, membri della segreteria, ha effettuato ieri un sopralluogo presso il cantiere dell’ex Cinema Marino (Teatro della Concordia) per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione, iniziati nel giugno del 2021.

Il Partito Democratico segue le vicende del teatro fin dai tempi dell’esproprio, avvenuto nel 2007 durante l’amministrazione guidata da Nello Dipasquale, che restituì alla città uno spazio storico con la visione di trasformarlo in un luogo di cultura.
Durante il sopralluogo, i rappresentanti del Pd hanno riscontrato una lunga serie di anomalie e lavori rifatti da capo a causa di gravi errori progettuali e di esecuzione: corridoi realizzati fuori norma perché troppo stretti, camerini troppo piccoli e non adatti a persone con disabilità, dalla parte dei palchetti muri tirati su e poi abbattuti perché ostruivano la vista del palco e modifiche strutturali alle trombe degli ascensori.

"Il direttore dei lavori – spiegano gli esponenti dem – ha ammesso che diverse parti dell’opera sono state demolite e ricostruite per rimediare a errori e difformità. L’amministrazione si è affrettata ad assicurare che tutto ciò non graverà sui cittadini, ma nessuno ha spiegato come sarà possibile coprire questi costi. In pratica sul teatro si è fatto il doppio del lavoro necessario ed è impensabile che ciò venga presentato come un successo".

Inoltre, l’attività ispettiva dei consiglieri ha permesso di scoprire due pareri contrari dei Vigili del Fuoco sull’agibilità del progetto, un fatto che in Consiglio comunale era stato minimizzato.
"In aula – prosegue il Pd – l’assessore ai Lavori pubblici ha passato mezz’ora ad autocelebrarsi, raccontando che tutto procedeva nel migliore dei modi. Oggi emerge la verità: senza un confronto continuo tra la direzione dei lavori e il comando dei Vigili del Fuoco, a fine cantiere si sarebbe scoperto che il teatro non avrebbe mai potuto ottenere il certificato di agibilità. Un’amministrazione attenta e onesta avrebbe ammesso subito il problema, invece di nasconderlo dietro l’ennesima narrazione di efficienza".

Il Partito Democratico denuncia inoltre che l’assessore non ha seguito i lavori con la dovuta attenzione, intervenendo solo quando le criticità erano ormai evidenti. “La verità – sottolineano i consiglieri – è che la città rischia di pagare il prezzo dell’improvvisazione e della superficialità di chi governa. Si è creato un danno e qualcuno dovrà spiegare come verrà coperto. Se davvero non saranno i cittadini a pagare, allora ci dicano chiaramente chi pagherà le demolizioni e le ricostruzioni. Non troveranno certo un’impresa disposta a lavorare gratis”.

Sulla scadenza del luglio 2026, indicata come termine certo dei lavori, il segretario Riccardo Schininà ha ribadito:
"Vigileremo affinché non ci siano altri rinvii o nuovi fondi da reperire per coprire errori e modifiche. La città non può continuare a subire la cattiva gestione e le bugie di chi prova a coprire le proprie negligenze. Il nostro compito è quello di controllare, denunciare e proporre alternative serie. È questo il ruolo di un’opposizione vera: difendere l’interesse pubblico e pretendere trasparenza".

I dem segnalano, infine, che lo stesso sopralluogo ha incontrato tentativi di ostacolo: inizialmente era stato negato l’accesso alla delegazione. Solo dopo un deciso confronto ai dem è stato permesso di svolgere il sopralluogo. “Anche questo – concludono – è il segno di un’amministrazione che teme la verità e che considera il controllo democratico un fastidio. Noi, invece, continueremo a vigilare, perché la distrazione di qualcuno non può costare soldi in più alla collettività".