Il reportage
Gli abusivi di piazza Eroi d’Ungheria chiedono di potersi mettere in regola
Nel mercatino di Nesima fra qualche disagio e tanta voglia di legalità

Ieri mattina solo la pioggia ci ha impedito di apprezzare il mercatino rionale di piazza Eroi d'Ungheria al massimo della sua capienza che, secondo il censimento effettuato dalla Direzione Attività produttive del Comune, conta 115 stalli di cui 5 da mettere a bando e 2 da revocare. Lo “schema” del perimetro autorizzato, che coincide solo con l’estensione della piazza, resta lo stesso degli altri mercati: la separazione delle aree fra alimentare e non alimentare, posteggi ben individuati (se pur non segnati a terra) e larghe corsie lasciate al passaggio della clientela. L'appendice dei cosiddetti “abusivi" si estende lungo viale Mario Rapisardi e via Eugenio Barsanti.
Nella piazza in alcuni degli stalli lasciati vuoti c'erano i furgoni dei venditori autorizzati, ma erano ben visibili i limiti infrastrutturali, oltre ai concreti pericoli per la clientela, dall'asfalto sconnesso in più punti ai cordoli dell’area rialzata a tratti divelti, in parte a causa delle radici degli alberi ma su cui non si è mai intervenuti. A sottrarre spazio ad ulteriori stalli, oltre a creare un evidente ostacolo, è la presenza ormai fissa delle imponenti giostre, mentre i camion dei panini, che solo per il giorno di mercato vengono fatti spostare, avevano lasciato sedie e tavolini accatastate vicino al mini luna park insieme ai contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti.
I vigili urbani? Ieri non se ne sono visti in piazza, né nelle vie limitrofe. In via Barsanti abbiamo parlato con alcuni titolari dei banchetti non autorizzati. «La nostra attività - ha premesso Roberto Orofino - è nata nel 1983 con mio padre e ora continua con me. Io ho preso la licenza e ho aperto la partita Iva, i miei dipendenti sono messi in regola. Il problema del mercatino del giovedì è la mancanza del suolo pubblico autorizzato e disponibile anche per altri operatori, noi siamo ben disposti a seguire le regole e metterci “in regola” in base alle richieste del Comune. Purché arrivino». Circa sette mesi fa nella via vi era stata una operazione della polizia di Nesima e «da allora - ha assicurato - non siamo più di intralcio. La nostre intenzione è chiara: poter lavorare seguendo le regole, come è nostro diritto».
«Ci chiamano abusivi - ha aggiunto Daniele Saraniti, in attività da 25 anni - ma noi stiamo cercando di metterci in regola tutti con le licenze. Il problema sono gli stalli e al sindaco chiediamo, non da oggi, le piantine dei vari mercatini, per capire la reale situazione e come poter lavorare in modo regolare».
«Qui siamo circa 60 ambulanti, ma circa la metà vive solo di questo lavoro senza percepire sussidi e noi parliamo per questi - è intervenuto Alessandro Messina, 35 anni da operatore - Non è forse più abusivo il Comune che non garantisce i servizi per i mercatini, la presenza dei vigili urbani e controlli seri anche in piazza, i bagni pubblici, i carrellati per i rifiuti? Tutte cose che invece vedo nei mercati in cui vado fuori Catania, ben delimitati e dove sono previsti alcuni posteggi con affitti giornalieri. Perché non prevederlo anche qui?».
«Fino a oggi e anche ora - ha rilevato Maurizio Loritto, “Movimento C21 Partite Iva", che rappresenta gli ambulanti “irregolari" nei tavoli istituzionali - come si sono gestiti i mercati e i subentri? Noi chiederemo i documenti, ma il signor sindaco questa domanda se l’è fatta? Probabilmente no».