Il report
In Sicilia screening oncologici in crescita, ma il test colon retto resta al palo
Adesione ancora sotto la soglia minima, soprattutto nelle province più popolose

In Sicilia cresce la consapevolezza verso la prevenzione oncologica, ma non abbastanza da soddisfare i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) stabiliti dal Ministero della Salute. Secondo i dati del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe), nei primi nove mesi del 2025 si registra un incremento degli screening per il cervicocarcinoma e la mammografia, mentre resta preoccupante la scarsa adesione al test per il tumore del colon retto.
Nel dettaglio, il 25,1% della popolazione target ha effettuato lo screening per il cervicocarcinoma, in crescita rispetto al 15,4% del primo semestre. Per la mammografia, si è passati dal 18,8% al 27,8%. Il test per il colon retto, invece, si ferma al 12%, con un lieve aumento rispetto al 7,7% precedente. I Lea prevedono una copertura minima del 50% per cervicocarcinoma e colon retto, e del 60% per la mammografia.
Tra le province siciliane, Enna e Siracusa si distinguono per l’adesione ai test. Enna ha raddoppiato i numeri in tre mesi, raggiungendo il 36,4% per il cervicocarcinoma e il 34,5% per la mammografia. Siracusa segue con il 34,5% per il cervicocarcinoma e il 33,6% per la mammografia. Anche Caltanissetta mostra buoni risultati, con il 34,4% di adesione alla mammografia. Palermo e Ragusa superano il 30% per lo screening mammografico, mentre tutte le province mostrano una crescita percentuale rispetto al primo semestre.
Il test per il colon retto, però, rimane il fanalino di coda. La media regionale è inchiodata al 12%, nonostante sia il secondo tumore più letale per uomini e donne. Siracusa è l’unica provincia a superare il 20%, mentre Trapani e Messina restano sotto il 7%.
«I dati sono incoraggianti per cervicocarcinoma e mammografia, in alcuni casi raddoppiati in tre mesi», commenta Giacomo Scalzo, dirigente generale del Dasoe. «Preoccupa invece l’adesione al test per il colon retto, soprattutto nelle province di Palermo, Catania e Messina, che da sole racchiudono il 70% della popolazione target siciliana».
Secondo Scalzo, la scarsa partecipazione potrebbe derivare da un equivoco diffuso: «Molti cittadini pensano che il soft test sia una colonscopia, invece si tratta di un semplice esame delle feci. Il kit si ritira in farmacia e il risultato arriva in pochi giorni».
Il trend positivo degli screening per cervicocarcinoma e mammografia lascia ben sperare per le proiezioni di fine anno. Tuttavia, per il colon retto serve un cambio di passo, soprattutto in termini di comunicazione e sensibilizzazione. La prevenzione è semplice, accessibile e può salvare vite: è tempo che anche il test più trascurato trovi spazio nella coscienza sanitaria dei siciliani.