Il Titan e l'immersione maledetta verso il Titanic: scoperte le cause dell'implosione del sommergibile negli abissi dell'Atlantico
Nell'incidente persero la vita cinque persone tra cui il patron di Oceangate

Il sommergibile Titan di OceanGate è imploso durante la discesa verso il relitto del Titanic a causa di gravi carenze progettuali e di ripetuti insuccessi nei collaudi. Lo indica una relazione del National Transportation Safety Board (NTSB) statunitense, citata dalla BBC. Nel giugno di due anni fa, il Titan scomparve nell’Atlantico settentrionale mentre tentava un’immersione verso i resti del transatlantico: nell’incidente persero la vita i cinque occupanti, tra cui l’amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush. Già lo scorso agosto la Guardia costiera degli Stati Uniti aveva diffuso un documento in cui definiva l’evento «prevenibile» e criticava le pratiche di sicurezza «gravemente imperfette» adottate dalla società. Secondo l’NTSB, il percorso ingegneristico alla base del mezzo era «inadeguato», con difetti tali da impedirgli di soddisfare i requisiti di resistenza e durata. L’ente rileva inoltre che l’azienda non sottopose il Titan a test sufficienti, non era consapevole dei danni presenti sul veicolo e avrebbe dovuto ritirarlo dal servizio prima dell’ultima missione.
L'incidente del sommergibile Titan di OceanGate, avvenuto il 18 giugno 2023 nell’Oceano Atlantico, è stato causato dall’implosione del mezzo mentre tentava di raggiungere il relitto del Titanic a 3.810 metri di profondità.
A bordo c’erano cinque persone, tutte decedute. Lo scafo in fibra di carbonio presentava anomalie strutturali che non gli permettevano di sostenere la pressione oceanica.