Il reportage
Picanello: nella ex “bomboniera” fra acqua stagnante e i soliti abusivi
I regolari segnalano svariate criticità e chiedono interventi all’Amministrazione
È il turno di Picanello, che vede i banchetti allestiti tra piazza delle Universiadi e le vie attigue: Grasso Finocchiaro, Vezzosi e Cagnoni. Anche qui i numeri parlano chiaro: “135 gli stalli occupati regolarmente e 24 quelli liberi”, ci ha aggiornati Valentina Noto, direttrice Attività produttive. I posti vuoti si notano, se pur alcune assenze siano dovute al meteo incerto, e sono pochi anche i clienti rispetto a quelli solitamente attesi.
Quelle che non mancano però sono le frotte di venditori abusivi, che si riconoscono perché, come anche negli altri mercati, non si posizionano all'interno del perimetro censito, ma subito accanto, come se fossero un'appendice impossibile da tagliare. In questo caso si trovano lungo via Grasso Finocchiaro, subito dopo il chiosco “Campo scuola” e si riconoscono a occhio perché dall’ordine si passa al caos, con lo spazio lasciato alle persone per passare che si restringe di colpo.
«Un tempo questo mercatino veniva chiamato “la bomboniera” sa? - ci dicono subito i venditori regolari – Ma oggi tutto ciò è solo un ricordo, anche perché da parte dell’amministrazione non c’è più l’attenzione rivolta a questo sito». «Non diciamo che l’area non venga lavata, ma visto che non esistono i tombini di scolo il risultato è che l’acqua ristagna e la puzza diventa tremenda - spiega meglio Luciano Ferlito, uno dei portavoce degli operatori mercatali rionali regolari - Vede qua? Questo è un falso scolo e, quando hanno riqualificato la piazza con la parte rialzata, tutto intorno hanno realizzato delle piccole grate, che sono completamente otturate e in molti punti le grate mancano». «Non ci sono più i controlli di un tempo - ha aggiunto - e forse per il Comune gli abusivi non esistono. Siamo sicuri che nel caso di un bando andrebbe deserto perché nessuno si vuole mettere in regola, e noi ci sentiamo gli “scemi” della situazione perché nello stesso posto abbiamo regole diverse e chi deve controllare viene solo da noi. Io ancora credo nei mercatini, ma dovesse continuare così il futuro non c’è. Mio padre e mia madre facevano questo mestiere, lo sto facendo anche io, ma fortunatamente i miei figli, come quelli di tutti i miei colleghi, li stiamo tenendo lontani». Ultima nota: «Abbiamo fatto la domanda per le domeniche di dicembre in piazza Eroi d’Ungheria, come ogni anno: pregherei il Comune di adoperarsi per tempo con le autorizzazioni a farci montare, perché ogni volta la prima domenica ce la fanno fare, ma da “abusivi”...».
Nella piazza rialzata il manto è in più parti sconnesso: «Sa quante volte i clienti inciampano o cadono? Poi, come si può valorizzare il mercatino se per l’incuria vendiamo tra gli insetti e la puzza che proviene dallo scivolo? - ha rilevato Giovanna, operatrice da 40 anni, indicandoci l’impianto sportivo di proprietà comunale, un campetto sopraelevato inutilizzabile perché trascurato, così come il parco giochi attiguo, tra l’altro pieno di vetri rotti - Una volta era diverso, gli stessi operatori lo erano: ci conoscevamo tutti e c’era rispetto anche tra di noi». «Così gli affari non possono che andare male - interviene il suo “vicino”, Antonio Minutola - la gente scappa e, se non si dovesse cambiare, stiamo pensando di farlo anche noi».
Oggi l’appuntamento è in piazza Eroi d’Ungheria dove, ci hanno già anticipato, «gli abusivi sono più dei regolari»...