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percorso di gioia, memoria e riflessione

Libera a Lampedusa per una staffetta di pace

Gli studenti si passeranno tra le mani la bandiera della pace. Con loro ci sarà don Luigi Ciotti

Dario Broccio

14 Ottobre 2025, 11:23

Libera a Lampedusa per una staffetta di pace

Una staffetta di pace attraverserà le strade di Lampedusa. Giovedì 16 ottobre le studentesse e gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo «Luigi Pirandello» prenderanno parte a «Libera la Natura», iniziativa promossa da Libera.

Il ritrovo è fissato in via Roma, da dove partirà una staffetta pensata per far correre un messaggio di pace, solidarietà e diritti per tutte e tutti: un percorso di gioia, memoria e riflessione, durante il quale i partecipanti si passeranno di mano in mano la bandiera della pace.

Accanto a loro saranno presenti don Luigi Ciotti, presidente di Libera e voce instancabile contro le mafie e per i diritti, Lucilla Andreucci, responsabile nazionale Libera Sport, e il Coordinamento regionale di Libera Sicilia.

La staffetta, non competitiva e patrocinata dal Comune di Lampedusa e Linosa, nasce non solo per correre, ma per costruire ponti attraverso il linguaggio universale dello sport e della responsabilità collettiva.

Nelle mattinate di oggi e di domani, a precedere la corsa, sono previsti momenti di confronto e formazione con gli studenti su temi cruciali: pace, memoria, responsabilità e giustizia sociale.

La sera del 15 ottobre, nella Parrocchia di San Gerlando, si terrà una veglia con riflessioni, canti e testimonianze, animata dalla comunità e dai parrocchiani di Lampedusa.

«Libera la Natura», dopo aver coinvolto oltre 10 mila ragazze e ragazzi in tutta Italia, correndo tra i beni confiscati alle mafie e nei luoghi simbolo dell’impegno civile, torna sull’isola con un nuovo appuntamento: una staffetta di pace.

Perché la pace non può più aspettare: deve andare di corsa.

Nato nel 2010 dall’incontro tra sport, educazione e giustizia sociale, il progetto approda nuovamente sull’isola simbolo del Mediterraneo, crocevia di popoli, ferite e speranze, per lanciare un messaggio forte: attraversare simbolicamente ogni luogo segnato dalla disumanità con il passo deciso della pace e della solidarietà.